mercoledì 30 marzo 2016

Cima Rocca da Finestra Quadra con sci 25/03/2016


La via della Finestra Quadra è una via scoperta da cacciatori che porta su una dorsale che scende da Cima Rocca e collega Cima Scale e Cima del Tov. E'un luogo molto selvaggio e poco frequentato, dal libro di vetta presente sulla cima del Tov negli ultimi anni le salite si contano sulle dita di una mano.

Avevamo esplorato questo luogo con gli sci l'anno scorso salendo dal canale nord che sale da malga Scale.

L'idea di scendere con gli sci dalla Finestra Quadra mi è venuta l'anno scorso. La via parte da 1500m ed ha una esposizione ovest fino a 2400m per questo non è semplice trovare la neve giusta ( se si va troppo presto la neve è poco assestata, se si aspetta molto si rischia di restare senza neve ).

Il giorno prima scendendo da Passo Campo Carlo Magno, noto che la linea è ancora tutta collegata e il giorno dopo saliamo con Wolfi e Roberto a darci un'occhiata. Dopo aver salito la parete concateniamo Cima del Tov Cima Scale e Cima Rocca.

In discesa partiamo proprio da Cima Rocca , scendiamo dalla parete nord poi giù dalla cresta per poi ricollegarci alla via della Finestra Quadra, in totale più di 1200 m di discesa oltre all'avvicinamento.

Linea di soddisfazione in ambiente del Brenta settentrionale molto selvaggio.



La linea di salita e discesa 1200m il dislivello
tratto esposto, appena sotto la finestra quadra
neve dura, comoda per la salita
a fine canale
da cima del Tov seguiamo la cresta fino a Cima Rocca (la più alta) saliremo e scenderemo la parete nord
Cima Rocca, luce strana
in discesa dalla nord di Cima Rocca
sulla nord
strani buchi in cresta
Wolfi all'imbocco del canale
la finestra quadra
il tratto più ripido ed esposto
ottima vista dietro il nord della Sassara
l'ultimo canale che ci porta fino a 1500m

venerdì 25 marzo 2016

Corno di Denno Parete /Spigolo Est sci 24/03/2016

Il corno di Denno o Gran Formenton è sicuramente una delle montagne più estetiche delle dolomiti di Brenta, ma per la sua posizione fuori mano è molto poco frequentata sia d'estate (per la roccia marcia) che d'inverno (avvicinamenti lunghissimi e difficoltà tecniche). Tuttavia tra i locals è una montagna che ha molto fascino, infatti è molto imponente e domina su tutta la Val di Non.

Della linea me ne aveva parlato ancora 2-3anni fa Andrea (lui è un local) la vede praticamente tutti i giorni da casa sua. Qualcun altro del posto la aveva notata e anche tentata con gli sci negli anni scorsi. Ma non si hanno testimonianze di una precedente discesa dalla vetta per lo spigolo.

Questa linea la avevo salita l'autunno scorso e mi sono reso conto che per essere sciata non necessita di moltissima neve. La cosa più importante è trovare il  manto nevoso asseestato e magari neanche troppo ghiacciato, infatti per la sua esposizione al sole e per la differenza di clima tra la cima (2800m e la fine della linea (1500m) è difficile scegliere il momento giusto. In questi ultimi giorni le condizioni sembravano buone e con Andrea abbiamo deciso di provarci.

Saliti dalla Val Gelada, Corno di Flavona, Corno di Denno e poi giù. In cima ci accorgiamo che non è possibile sciare il filo di cresta quindi scendiamo in centro parete spostandoci tra un canale e l'altro fino a spostarci sul filo di cresta poco sopra il punto chiave di un salto roccioso di una 50 di m. Questo lo aggiriamo scendendo un canale sulla parete nord e rientrando da una micrcocengia. Poi giù fino al Passo Palete per poi imboccare un estetico canale (questo già sceso) che porta in val di Tovel. Dove il canale si apre abbiamo ripellato e saliti fino al passo Grostè. L'orientamento in parete non è stato semplice  e qesto ha reso la discesa molto avveturosa. Comunqe è stato molto utile averla salita in autunno soprattutto per sapere dove scendere il punto chiave.

Una delle più estetiche linee che abbia mai sciato, credo  sia difficile da trovare in condizioni così.
Qualche dato, dislivello più di 1000m (dove il canale si apre),nessuna calata, 40m di alpinismo in totale (traverso sulla nord, salto nel canale sotto il Passo Palete)

La linea vista da est

La linea di discesa vista da nord --foto Caterina Zini/Andrea Concini, di 7gg prima
In cresta tra il Flavona e il Denno in salita verso la vetta

lunedì 21 marzo 2016

Cima Brenta Alta con sci 19/03/2016

 19/03/2016 Prob. Prima discesa con gli Sci dalla Cima Brenta Alta - Luca Dallavalle, Andrea Concini, Wolfgang Hell.

Dopo aver passato praticamente tutto l'inverno ad esplorare linee in Val di Rabbi ritorno con Andrea in Brenta Centrale. Con noi c'è anche Wolfgang.

Del progetto con Andrea ne avevamo parlato da un pò di tempo ma fino ad ora non lo avevamo mai preso in considerazione seriamente in quanto sembrava una cosa abbastanza illogica. Comunque  l'idea di far qualcosa di nuovo in Brenta era forte.

Non è stato semplice preparare questa discesa soprattutto perchè non avevo foto del versante in veste invernale. Un mese fa noto per caso un video aereo in cui si intravede la parte alta tutta collegata di neve.
Andrea, in ritorno da una via di arrampicata, aveva già affrontato la parete in discesa d'estate da 2/3 in giù e aveva un'idea dei punti chiave.
Decidiamo di provarci prima che il sole di marzo sciolga la neve in parete.

L'idea iniziale era quella di seguire la via normale estiva sulla sx, ma poi notiamo (prima in foto poi nella realtà) un canale sulla dx che scopriamo essere collegato con neve. Questo ci costringe a sciare di traverso i due cengioni ma ci permette di evitare la doppia nella fascia rocciosa centrale.

Giornata abbastanza dura, partiti dal Vivaio, tracciato dal Brentei in su. Qualche ravanata in salita nel camino di accesso alla parete, poi su fino in cima da neve molto scaldata dal sole. In discesa ce  la siamo cavata con un sola doppia nel camino di base e due brevi cava e metti pensavamo peggio. Il tratto sciisticamente più impegnativo è stato quello dalla cima alla cengia sia per la pendenza che per l'esposizione. La neve era comunque buona, forse un pò troppo scaldata, da stare attenti a non mollare tutto.

Linea di soddisfazione e parete in ambiente veramente super.
Foto : veramontagna.it
 

lunedì 14 marzo 2016

Torrione di Saleci 13/03/2015

Giornata dura ieri con Roberto. A fine giornata 2500 m di dislivello e una nuova linea sul torrione di Saleci, una cima molto estetica che ufficialmente è ancora senza nome ma che è impossibile non notare quando si sale il cimon di Bolentina.

Partiti da Bolentina e raggiunto il torrione attraversando la cresta concatenando Cimon di Bolentina, Piz del Montes e Sass de l'Anel, ritorno dalla stessa.

Abbiamo salito la cima da un canale centrale che avevamo già salito due anni fa ma che per le due goulotte basali non eravamo riusciti a portare su gli sci.

Questu'anno con qualche passamano ci siamo riusciti. In discesa inizialmente provato una linea sulla parete est ma dovuto risalire per un salto di una fascia rocciosa di una trentina di metri.
Quindi giù dal canale fino a quando per caso scorgiamo un traverso sulla sx che ci permette di raggiungere un canale a nord est e uscire dalla parete evitando le due goulotte basali e senza mai togliere gli sci. Grande soddisfazione.

In verde linea di salita, in rosso discesa con gli sci
in salita sulla prima goulotte
passamano sulla seconda goulotte
in cima
giù dalla est
dopo la risalita giù dal canale di salita

domenica 13 marzo 2016

Tof Grand Croviana con gli sci 12/03/2016

Il Tof Grand è un canale che vedo praticamente tutti i giorni dalla finestra di casa. Lo avevo salito d'estate qualche anno fa ma in quel periodo è molto impervio perchè nella parte centrale di solito è pieno di ortiche. Quest'inverno vista la poca neve è diventato praticamente la mia palestra di allenamento, infatti senza ortiche e neve era ottimo da salire con i bastoni e fare dell'ottimo potenziamento a braccia e gambe.

Da Croviana guardando la montagna il canale è molto evidente, basta guardare un pò a destra del ripetitore quello tra i due alti strapiombi. Non tutti lo conoscono e in pochi immaginano che si possa salire completamente. Infatti si vede solo la parte centrale e poi sembra termini su alte pareti rocciose. Invece a circa quota 1300m svolta a destra e diventa più stretto e ripido. Ci sono due brevi salti da arrampicare, poi bisogna imboccare un traverso abbastanza esposto che ti fa sbucare al tornante sotto la "Plaza del Vec" nel punto esatto dove vi è una madonnina. Questa madonnina è stata posizionata negli anni 80 dopo che il Giovanni Perla uscito di strada con il trattore, si è salvato miracolosamente sull'Orlo del baratro del Tof Grand.

L'idea di scendere il canalone con gli sci mi è venuta quest'anno. Infatti dopo le salite di quest'inverno lo conoscevo molto bene. Era necessaria tanta neve per coprire i due salti rocciosi superiori e neve per sciare la parte bassa. Dopo le recenti nevicate con Roberto abbiamo deciso di provarci ed è andata abbastanza bene anche se la neve non era al top. Tuttavia il salto superiore non era ancora coperto quindi in discesa abbiamo fatto una breve calata di 10 m sci ai piedi. Sicuramente in inverni più nevosi si può sciare senza il bisogno della corda.

Il Tof Grand visto da casa mia con la linea di discesa
sopra il salto roccioso

mercoledì 2 marzo 2016

02/03/16

Ritornato in Val di Soprasasso per completare un canale che avevo visto sabato in un giro easy ma che non avevo salito completamente perchè senza attrezzatura. Il canale sale sul versante a nord della valle appena prima delle cascate di Valorz e termina sotto il Monte Gamberai dove si apre. 600m di dislivello con una parte di misto centrale.